La VMC (ventilazione meccanica controllata) è una sigla oramai comune a quasi tutti i tecnici del mondo dell’edilizia ma non solo.
E’ oramai chiaro a tutti, complici anche le domeniche ecologiche e i blocchi del traffico, come l’emergenza su cosa respiriamo è reale e non è solo più terrorismo gratuito.
La VMC (ventilazione meccanica controllata) in ambito residenziale (ma non solo) ha raggiunto uno sviluppo notevole negli ultimi anni.
Sono tantissime oramai le proposte del mercato e le tipologie di unità, da quelle statiche (che ricambiano l’aria senza climatizzarla con uno scambiatore passivo) a quelle di ultima generazione (termodinamiche) che possono diventare l’unico impianto della casa .
Noi abbiamo iniziato a installare unità di VMC sia in ristrutturazione che sul nuovo, oramai da quasi 10 anni a questa parte.
Prediligiamo le unità centralizzate ma quando per determinate applicazioni è consigliabile utilizzare quelle puntuali, le abbiamo applicate senza problemi.
Ultimamente, complice gli edifici passivi che progettiamo in tutta Italia, ci siamo orientati su modelli termodinamici che fanno integralmente o in quota parte caldo/freddo e deumidificazione.
Per noi la VMC è indispensabile anche in edifici non particolarmente efficienti. Sembra una cosa ovvia, ma molti utenti e progettisti pensano ancora che la soluzione di ricorrere a un sistema di ventilazione meccanica risulta necessario solo quando la casa non “respira”(!!!), ossia quando è ermetica (requisito fondamentale per la casa passiva o a basso consumo energetico).
Ah, per farvi capire cosa respiriamo….oggi ho ricevuto da un cliente una foto del filtro della sua macchina di ventilazione. Abita in una zona quasi montana, in provincia di Torino… il filtro in questione è quello che tratta l’aria prelevata dall’esterno.
Quindi l’aria non è “sporca” solo in città. Risparmiate dove volete ma non su impianto di VMC, ne va della vostra salute!