Passivhaus, quando il certificato ha valore!

Oggi vi spieghiamo con un esempio reale perchè Passivhaus è uno metodo di progettazione eccezionale.

Credo che quasi tutti voi abbiate compreso dell’inutilità della stragrande maggioranza dei documenti che vengono richiesti dalla nostra macchina burocratica.
Non fanno eccezione le certificazioni energetiche, obbligatorie per legge, che il più delle volte risultano non veritiere: la maggioranza degli edifici in classe A o superiore presenti sul mercato in realtà non lo sono.

Ma non è sempre così.

Oltre a tanti certificati privi di valore esiste una certificazione volontaria come Passivhaus che ha una straordinaria attinenza con la realtà.
In pratica già in fase di progettazione è possibile prevedere il futuro comportamento della casa e con esso i consumi energetici.

Oggi vi portiamo l’esempio della nostra Passivhaus plus di Chiaverano, in provincia di Torino, primo edificio certificato in Italia con questo standard e abitato dal 2016.

https://passivhausprojekte.de/index.php?lang=en#d_3883

Passivhaus plu di Chiaverano (TO) – a sx la targhetta Passivhaus

Nel certificato consegnato ai proprietari è stato indicato un consumo di energia primaria, quindi l’energia totale consumata dalla casa ovvero climatizzazione (riscaldamento,raffrescamento,acs), ausiliari elettrici e illuminazione, pari a 114 kWh/mqa.

Estratto foglio di calcolo PHPP

Con un linguaggio più semplice il calcolo individua un consumo elettrico annuo pari a 4025 kWh equivalente a 966euro all’anno (costo medio da bolletta di 0.24 euro/kWh), senza considerare il contributo del fotovoltaico.

Il monitoraggio costante effettuato dal cliente ha dimostrato che la casa si comporta nella realtà in maniera quasi identica a come è stata progettata.

Nel 2017 la casa passiva ha consumato 3767kWh pari a 106kWh/mqa di energia primaria.

Rispetto ai 114 kWh/mqa da certificato la casa passiva ha “consumato” di meno, con appena un 7% di discostamento tra progetto e realtà!
Un risultato pazzesco che conferma l’affidabilità della certificazione Passivhaus, sia in termini di consumi energetici che di qualità della progettazione.

Il fotovoltaico installato come si è comportato?

In realtà il fotovoltaico  ha inciso notevolmente sui consumi finali.
La casa nel 2017 ha autoconsumato 1825kWh e prelevato da rete 1942kWh per un totale di 3767kWh (48% autoconsumo!), equivalente a 461 euro.
In realtà con lo scambio sul posto, il GSE ha poi rimborsato 303 euro, che assieme ad altri oneri quali Imu e tasse varie hanno generato un consuntivo di 240euro/anno, pari a 0,66 euro al giorno.

Quindi un consumo totale della casa(climatizzazione, acs, illuminazione  e ausiliari vari) pari a meno di 1 euro al giorno!

Confrontate questi consumi con quelli di casa vostra e vi renderete subito conto della differenza di valori.
La certificazione Passivhaus con è solo “carta” ma è uno strumento di tutela per il committente dove l’ente terzo esercita funzione di controllo su progettista e impresa verificando attraverso prove in cantiere (blower door, termografia ecc) le reali prestazioni dell’edificio.

Quando decidete di spendere i vostri soldi…pensateci bene!

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