Costruire bene è spendere bene: consigli per non buttare i soldi dalla finestra!

Come posso spendere bene i miei soldi? Come posso tutelarmi nei confronti di tecnici, imprese o fornitori? Se state per fare casa chissà quante volte vi sareti posti queste domande!

Vi diciamo il nostro punto di vista, provando a darvi alcuni consigli.
Oggi progettare edifici è un processo complesso che richiede competenze specifiche di tecnici e fornitori.
Siamo consapevoli che la casa, per la stragrande maggioranza delle persone, rappresenta la spesa più importante della vita.
Dicono sia “one shot“: una famiglia di solito affronta questo percorso solo una volta nella vita.


Per questo motivo non è permesso sbagliare!


Noi di Zeropositivo partiamo da un concetto semplice e chiaro: fare gli interessi dei nostri clienti, indirizzandoli a spendere bene.
Investire su quello che ha senso, che ha valore, con un ordine di priorità, in funzione di un budget che va definito ad inizio del progetto.


Bene, ma questo cosa significa?

Prima di tutto bisogna partire da un buon progetto: senza di questo non ci sarà una buona realizzazione che farà capo ai singoli esecutori, privi di guida e di coordinamento.
In secondo luogo bisogna riconoscere che noi progettisti possiamo far poco senza bravi artigiani e partner affidabili in cantiere.
Oggi siamo tutti bravi, bravissimi a parole, ma chi garantisce che abbiamo lavorato bene (…anche noi progettisti)?

La risposta è…nessuno!

Dovete sapere che nella stragrande maggioranza delle costruzioni tradizionali, anche quelle che trovate in vendita in classe A4,A3,A2, addirittura in quelle spacciate come passive, NON è previsto alcun controllo a fine cantiere semplicemente perchè la legge NON lo prevede.

Secondo voi ha senso affidare la sicurezza di cosa vado a comprare o di cosa mi hanno realizzato a un attestato di prestazione energetica redatto per poche centinaia di euro da un tecnico che non ne sa nulla del progetto?

Quando compriamo un cellulare per poche centinaia di euro abbiamo tutte le garanzie di questo mondo, perchè su una casa ci deve bastare un fronte/retro?

Queste sono domande che lasciamo a voi.



Dal nostro punto di vista non per forza è necessario richiedere una certificazione volontaria(Casaclima, Passivhaus, Biosafe ecc), che è comunque un onere (seppur contenuto).
Sappiate però che questo strumento è oggi l’unica tutela che assicura il cliente di spendere bene.
Dopo anni di esperienza ci piace dire che le certificazioni “elevano” il progetto, tutti lavorano meglio perchè chiamati a dare di più.
Se non volete richiedere una certificazione quantomeno ricercate un professionista con esperienza, con un portfolio di lavori già ultimati, chiedete, indagate… non ci va molto a capire chi state avendo di fronte.

Noi come studio non facciamo mai distinzione tra progetti di serie A o di serie B, a prescindere dall’incarico (progettazione architettonica o consulenza) applichiamo sempre il metodo Passivhaus (o Casaclima) quando pensiamo al sistema involucro/impianto, oppure Biosafe quando si tratta di progettare la terza pelle della casa.
Questo approccio ci permette di affrontare tutti i progetti con la stessa logica, con lo stesso obiettivo, creando così una matrice ben definita del nostro lavoro.

Per noi la qualità non può prescindere da richiedere prove finali in ogni cantiere.
Ad esempio il blower door test, la misurazione di tenuta all’aria che serve a misurare il grado di impermeabilità di un edificio, lo richiediamo sempre, sia sul nuovo che in ristrutturazione.

Senza questa prova (che ha comunque un costo più che giustificato) è impossibile capire se le maestranze chiamate in cantiere abbiano lavorato correttamente.
Pensate a quante persone entrano in cantiere…come potete essere sicuri che tutte le lavorazioni siano state eseguite nel migliore dei modi?

E’ impossibile verificare senza prove, bisogna accontentarsi delle parole o delle autocertificazioni.

Ricordate bene… siete voi che decidete come spendere i vostri soldi!

Quanta costa una casa passiva?

Qual’è il prezzo di una casa passiva?
Sicuramente dopo l’innamoramento la prima domanda che ti sei posto è stata proprio questa.
In rete avrai cercato informazioni su prezzo al metroquadro e trovato pareri discordanti tra:
-chi propone case passive (Passivhaus, CasaClima o che dir si voglia) a prezzi da edilizia popolare
-chi ti dice che forse è meglio lasciar perdere perchè costano troppo e sono fuori mercato

Oggi proveremo a fare chiarezza su questo tema assai spinoso. Leggi tutto “Quanta costa una casa passiva?”

Formazione professionale: perdita di tempo o opportunità?

Per tanti la formazione professionale è vista come una perdita di tempo e in parte lo è se intesa come mero conseguimento dei crediti formativi.
Da sempre preferiamo frequentare i corsi più vicini al nostro modo di lavorare e quando possibile cerchiamo di concentrarli nel primo periodo dell’anno nuovo, così da dedicarci poi ai progetti e ai cantieri.
Il mese di aprile vede volgere al termine 2 corsi piuttosto interessanti, relativi alla simulazione dinamica degli edifici.

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Comprereste una casa nuova già vecchia?

Accettereste davvero di comprare una casa nuova già vecchia?
Nell’offerta presente sul mercato non è difficile trovare immobili nuovi già vecchi.
Il più delle volte trattasi di edifici costruiti in ” tradizionale”.
Generalmente con questo termine s’intende una pratica o comunque un qualcosa d’importante che va preservato.
In edilizia è esatto il contrario. Leggi tutto “Comprereste una casa nuova già vecchia?”

Casa passiva, quanta confusione

Il tema della casa passiva è attuale e oramai sono sempre di più le persone interessate a questo nuovo concetto di edificio. Attenzione però a cosa vi offre il mercato (anche dei professionisti).
L’abuso del termine “casa passiva” è oggi incontrollato. I tecnici del settore edilizio l’hanno fatto loro, un po’ per promuovere un concetto di un edificio che consuma poco dove le persone vivono bene, un po’ (tanto) per marketing. Leggi tutto “Casa passiva, quanta confusione”

La ventilazione meccanica controllata

La VMC (ventilazione meccanica controllata) è una sigla oramai comune a quasi tutti i tecnici del mondo dell’edilizia ma non solo.
E’ oramai chiaro a tutti, complici anche le domeniche ecologiche e i blocchi del traffico, come l’emergenza su cosa respiriamo è reale e non è solo più terrorismo gratuito.

La VMC (ventilazione meccanica controllata) in ambito residenziale (ma non solo) ha raggiunto uno sviluppo notevole negli ultimi anni.
Sono tantissime oramai le proposte del mercato e le tipologie di unità, da quelle statiche (che ricambiano l’aria senza climatizzarla con uno scambiatore passivo) a quelle di ultima generazione (termodinamiche) che possono diventare l’unico impianto della casa .

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